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Finzioni eloquenti

Autore

Aurora Martinelli
Aurora Martinelli, nata nel 1998, dopo gli studi classici ha conseguito una Laurea Triennale in Storia presso l’Università degli Studi di Padova con una tesi dal titolo “La lunga liberazione. La questione della specificità femminile nelle esperienze post Olocausto” con la professoressa Enrica Asquer. Contenta, ma non abbastanza, ha conseguito un'altra laurea in Graphic Design presso la LABA di Rovereto con una tesi di progetto dal titolo "Sfumature. Interazione tra podcast e comunicazione visiva in un progetto di divulgazione storica" col prof. Matteo Carboni. Mossa dal desiderio di unire l'anima storica e quella grafica e lavorare nel campo della comunicazione culturale, attualmente si muove tra Trento, dove collabora con la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi e con lo Studio di Davide Dorigatti, e Bologna, dove lavora per Un Altro Studio.

23 dicembre 1517. Da otto giorni, in un bosco nei pressi di Verdello, nel Bergamasco, viene segnalata l’apparizione di un esercito, anzi una serie di «bataglioni de fanti d x a xii milia fanti per batalioni», seguiti da un re di «ferocissimo aspecto & di poca patientia». Si sentono suoni «de trombe, tamburri et nacare e terribilissimo strepito d’artiglieria». Lo scenario, per chi vi assiste, è così terribile che «ad altro non la saprei assimigliare che alla propria morte». Il tutto dura mezz’ora, dopodiché questo spaventoso esercito, così com’era apparso, scompare tra le ramaglie del bosco.
A raccontarcelo è una lettera scritta da Bartholomeo da Villachiara e indirizzata a messer Honofrio Bonnuncio Veronese 1.

1944. Dentro la fortezza di Terezìn, in Repubblica Ceca, si è insediata una comunità ebraica. Merito del Führer tedesco, Adolf Hitler, che ha regalato alla comunità una cittadella dove i suoi componenti possono lavorare nelle fabbriche lì presenti, i bambini possono giocare, praticare attività sportive e andare a scuola, al riparo dalla guerra, gli anziani possono riposare al tramonto delle loro vite e tutti possono godere di spettacoli, concerti e buon cibo.
A raccontarcelo è un documentario dal titolo Theresienstadt. Ein Dokumentarfilm aus dem jüdischen Siedlungsgebiet (Terezin: Un documentario sul reinsediamento degli ebreri), diretto dal ceco Karel Pecený e dal tedesco Kurt Gerron2.

5 Settembre 2024. A Springfield, in Ohio, le persone immigrate vengono scoperte a cibarsi dei cani, dei gatti e degli animali domestici degli abitanti autoctoni.
A raccontarcelo è Donald Trump, che l’ha saputo da una donna, a cui l’ha raccontato una vicina di casa, a cui l’ha raccontato il conoscente di un amico, il quale ha visto «degli immigrati di Haiti intenti a cucinare un gatto»3.

Nessuno di questi tre episodi è realmente accaduto. Quanto importa, da un punto di vista storico? Molto, se la Storia è lo studio di ciò che è accaduto in passato. Poco, se la Storia è lo studio delle donne e degli uomini del passato. In questo caso, la prospettiva cambia radicalmente: «non ha senso chiedersi “che cosa è realmente accaduto” nella Bergamasca del 1518 […] ma in ogni caso rima[ne] da spiegare perché queste “semplici persone” credessero di vedere […] proprio una schiera di spettri combattenti»4, o quantomeno chiederci perché e come circolassero queste notizie. Perché e come fu prodotto un finto documentario sul campo di concentramento di Terezìn, e che cosa ci dice, questo, su Hitler, su Gerron, sulla propaganda e sulla cultura mediatica dell’epoca? Come mai un candidato alla presidenza degli Stati Uniti si sente di poter basare le proprie affermazioni su un’informazione «di quarta mano»? Lo spazio dell’interrogazione non si apre o si chiude in base alla veridicità dei fatti, anzi: nuove domande possono essere aperte proprio alla luce del fatto che ciò che stiamo osservando è finto.

La finzione non dice nulla sui fatti che pretende che siano veri, ma dice moltissimo su di noi. Facciamo bene ad ascoltarla.

NOTE

  1. La fonte citata è la Littera de le maravigliose battaglie apparse in Bergamasca di Bartolomeo di Villachiara. L’analisi di questa fonte è riportata in Ottavia Nicoli, Storie di fantasmi, progetti di crociata. Una fonte epistolare, in Sergio Luzzatto (a.c.), Prima lezione di metodo storico, Laterza, Roma-Bari, 2010.
  2. Il discorso in cui Trump cita l’episodio a cui si fa rimerimento è nel contesto del suo primo dibattito con Kamala Harris, tenutosi a Filadelfia il 10 settembre 2024. Per un approfondimento sulla falsa notizia che coinvolge gli immigrati haitiani si consiglia l’ascolto della puntata n. 614, Molta violenza, molti gatti e Trump, del podcast Stories di Cecilia Sala.
  3. Per approfondire la storia di Terezìn e di Kurt Gerron in particolare si consiglia la lettura di Charles Lewinsky, Un regalo del Führer, Einaudi, Torino, 2014.
  4. Ottavia Nicoli, Storie di fantasmi, progetti di crociata. Una fonte epistolare, in Sergio Luzzatto (a.c.), Prima lezione di metodo storico, Laterza, Roma-Bari, 2010.

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