Non ti capisci

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Prima dici che mi ami
e poi sparisci, non te la senti
non apprezzi
mi fai perdere i pezzi
e costruire un mondo.
Mi fai cavalcare l’onda
e mi lasci sola a gestirla,
rischiando di rimanere intrappolata.

Con la porta serrata
mi urli che mi hai amata
che ci sono stata
ti ho portato la felicità
quando vivevi di sigarette
e indossavi camicie strette
scrivendo accanto ad un torrente.

Sono caduta
come tua preda
ho abboccato allo sconto,
alla pubblicità,
all’offerta per Internet più veloce,
al prodotto skin-care che dovrebbe eliminare i brufoli.

Ti ho creduto
come si crede alle favole da bambini,
son stata felice
come quando ricevevo i regali di Natale
e sono stata triste
come quando perdevo il mio pony preferito.

Il giorno prima mi amavi
e quello dopo avevi bisogno di spazio, di stare da solo
ma uscivi con i tuoi amici
a cena, al bar, in città
fino a tarda ora,
fino a quando ti ricordavi che io ero davvero sola
allora alzavi la cornetta
preparandoti per sputare
tutto quello di cui durante il giorno non avevi potuto parlare.

Ed io ti stavo ad ascoltare
non sapevo se restare o lasciarti andare
se in qualche modo
sarei riuscita a stare meglio
perchè la tua confusione
non mi faceva funzionare il cervello
e non è solo questo;

io un giorno ti ho detto
che odio rimanere in balia dei tuoi sentimenti
di diventare corpo focoso
quando desideri compiere un atto amoroso,
di diventare testa calda
quando la tua rabbia si riscalda,
di diventare cuore delicato
quando vuoi semplicemente essere amato.

Un giorno ti ho detto;
che il mio corpo non può essere un tetto,
non puoi affrontare i tuoi problemi
attraverso il mio petto
e che trattarmi da oggetto
mi fa odiare il mio aspetto.

Son caduta in un limbo
in cui non capisco nemmeno di essere in piedi
se ieri ho sorriso almeno una volta
e se la pioggia mi piace
o mi ricorda di essere incapace;

di scegliere,
apprendere,
sospendere,

tutto quello che tra noi non esiste
quello che non mi convince
quello che mi spinge a chiederti:

“Ma mi ami almeno?
O è solo quello che a volte, credo.”

-Biancaneve

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