Benjamìn Labatut, Quando abbiamo smesso di capire il mondo, Adelphi, Milano 2021

Autore

Ugo Morelli
Ugo Morelli, psicologo, studioso di scienze cognitive e scrittore, oggi insegna Scienze Cognitive applicate al paesaggio e alla vivibilità al DIARC, Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli; è Direttore Scientifico del Corso Executive di alta formazione, Modelli di Business per la Sostenibilità Ambientale, presso CUOA Business School, Altavilla Vicentina. Già professore presso le Università degli Studi di Venezia e di Bergamo, è autore di un ampio numero di pubblicazioni, tra le quali: Mente e Bellezza. Arte, creatività e innovazione, Allemandi & C, Torino 2010; Mente e paesaggio. Una teoria della vivibilità, Bollati Boringhieri, Torino 2011; Il conflitto generativo, Città Nuova, Roma 2013; Paesaggio lingua madre, Erickson, Trento 2014; Noi, infanti planetari, Meltemi, Milano 2017; Eppur si crea. Creatività, bellezza, vivibilità, Città Nuova, Roma 2018; Noi siamo un dialogo, Città Nuova Editrice, Roma 2020; I paesaggi della nostra vita, Silvana Editoriale, Milano 2020. Collabora stabilmente con Animazione Sociale, Persone & Conoscenza, Sviluppo & Organizzazione, doppiozero, i dorsi del Corriere della Sera del Trentino, dell’Alto Adige, del Veneto e di Bologna, e con Il Mattino di Napoli.

Qual è il traguardo di ogni conoscenza? 

Quando smettiamo di capire il mondo con le categorie disponibili fino a quel punto, allora dobbiamo smettere di cercare di capirlo come lo si è capito fino a quel momento e avventurarsi verso una forma di comprensione assolutamente nuova. 

Perché hai scelto di scrivere un racconto così intrigante? 

Per portare con me il lettore in alcuni eventi singolari e straordinari che hanno cambiato la vita di tutti a partire dalle scoperte di poche menti geniali che hanno rivoluzionato completamente i nostri modi di conoscere il mondo e di pensare. 

Sono menti che impressionano e coinvolgono per la loro potenza di pensiero… 

Sì, è vero, ma dalla cattura dell’azoto nell’atmosfera da parte di Fritz Haber, fino a Heisenberg a Helgoland queste menti hanno scoperto cose che hanno cambiato definitivamente le nostre vite, e allora forse conviene conoscere qualcosa di più di loro e di quello che hanno intuito. Non solo, ma anche di come lo hanno fatto. 

Fa impressione la lucidità di una mente quando è quasi vicino alla follia… 

Il confine non esiste. La soglia della conoscenza, quel margine straordinario dell’intuizione illuminata in cui un sistema di conoscenze crolla e uno inedito emerge e si configura è una delle esperienze più straordinarie. 

Il libro si legge come un giallo… 

Una scelta narrativa per coinvolgere il lettore, che mi pare molto apprezzata e che non può che farmi piacere; un esempio di divulgazione scientifica riuscita.  

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

Il gioco e la nascita dei mondi intermedi

Sono tornato al Kunsthistorisches Museum di Vienna e ho rivisto Giochi di bambini (1560) di Bruegel il Vecchio. In esso si possono...

I giochi che giochiamo, i giochi che ci giocano, la fine dei giochi

«L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare», scrisse il premio Nobel per la letteratura George Bernard...

La fine dei giochi

A: Fino a quando sono riuscito ad oscillare tra la sospensione dell’incredulità e la tensione alla verifica mi sono mosso, seppur con...

Il diritto alla sconfitta

L’unica cosa imprescindibile per poter giocare sono le regole. Poi ci si può aggiungere un tavoliere, fisso o mobile, per riprodurre, almeno...

La vita è un gioco

Ancora pochi minuti e le uova sarebbero state cotte a puntino. Con un sorriso più che soddisfatto, Irene infilò appena la spatola...