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Della gente

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Strappata al suolo
non sola, per fortuna
c’è chi è rossa e oro, chi blu, chi rosa
e chi un misero foglio di giornale,
io? Grigia, senza fiocchi né niente,
quella accanto a me ha pure un nastrino glitterato
è la migliore di tutte 
anche se le fa concorrenza quella bordeaux con delle renne come stampa.

Qualcuno ha aspettato la mezzanotte per aprirci e altri no
per noi invece la sorpresa è scoprire se rimarremo a terra, 
nel bidone o in qualche cassetto per fare un po’ di riciclo.

È buffo, perché si importano solo di ciò che conteniamo
ed io ho portato in grembo per molto tempo un gran bel regalo,
un pacco di cioccolatini a tutti gusti
ce n’erano di fondenti, al latte, bianco, al pistacchio, anche all’amarena! 
Quanto vorrei aver la pancia per farla diventar piena!

Mi ha scartata un bambino, privandomi fin da subito di un sorriso,
di uno sguardo attento,
non ha nemmeno fatto fare un giro su sé stesso al pacchetto!
Mi ha immediatamente tagliata e son rimasta anche un po’ frastornata
son andata subito a terra e m’ha seguita presto il mio bambino.

“Passamene un altro papà”
è l’unica cosa che ho sentito
ho osservato allora le altre,
erano forse migliori? Avevano certo più colori 
ma il fuori vale così tanto?
Più del dolce che portavano quei cioccolatini?

Il bambino scartava, scartava e continuava a scartare
faceva qualche foto col cellulare 
ad esempio per delle cuffie e dei pantaloni
ma poi si rimetteva subito al lavoro
lasciava stare tutto
non si metteva nemmeno a giocare
ma a lui almeno un fiocco glielo avranno fatto fare?
È festa per cosa, per strapagare le grandi aziende?
Mi sentivo al freddo e presa in giro
l’unico viaggio che ho fatto è stato arrivare al bidone
anche se poi son caduta di nuovo a terra,
perché la mira non era il forte di quella gente.

Quando ero al negozio
ne ho viste di tutti i colori,
le mille luci nel locale
mi facevano venire male agli occhi
e le persone mi divertivano.
“Al nonno facciamo questo e allo zio non ci penso, fallo tu”
“Ma anche al Carmelo, l’amico del papà, bisogna pensare!”
“Abbiamo organizzato il Babbo Natale segreto ma non so che diamine regalare”

Incominciavano così tutti a litigare,
per questi regali troppo costosi e difficili,
sembrano esercizi complessi di matematica 
e lezioni d’amore inaccessibili
e quasi inammissibili, in posti come questo. 
In quanti soggiorni il cenone sarà stato composto da piatti d’amore
e non da posate d’odio,
in quanti posti ci saranno stati sorrisi per la grande riunione 
e non coltelli tra le persone?

Ho masticato me stessa fino a sputarmi il più lontano possibile
ho provato a sciogliere la carta di cui ero fatta
ho tentato di litigare con le mie amiche per diventar tutte più trasparenti
e darci solo ai cuori competenti nell’amore, nella magia e nei doni
che qui si butta la plastica nel mare,
si lasciano le posate sulla spiaggia,
si beve del vino scadente, tra la gente…
tra la gente
ecco cos’era per molti quella attorno al tavolo;
della gente.

Io mi sentivo a casa sotto l’albero
anche se so che certe mie amiche son capitate in posti
senza nemmeno quello
ma la carta di giornale mi ha raccontato un qualcosa di surreale.
Lei è stata in una famiglia dove anche nei tovaglioli vi era impregnato l’affetto
nella quale il brodo dei tortellini era l’amore per gli invitati.
Lei è stata dove bastavano sorrisi, un brindisi, 
del buon cibo preparato con cura.
Lei ha avuto la fortuna di non perdere l’udito
bensì di sentire le risate di quella gente che non era più gente,
erano persone diverse che avevano creato un momento
che durava per sempre
poi avvolti sotto le coperte hanno condiviso un classicone
per stancare ancora un po’ le guance e gli occhi
e hanno lasciato gli avanzi per il giorno dopo.

La carta di giornale, è stata strappata con cura
osservata anche un po’
e poi certo, i suoi articoli son stati lasciati da parte
ma è rimasta a terra anche per il pranzo del giorno successivo
e mi ha raccontato che è stato bello anche quello
che quelle persone erano strette dalla bontà
e c’era qualcuno di elegante e qualcun altro in pigiama
ma l’importante era ciò che si mangiava e condivideva
nessuno veniva sforzato
era tutta, magia
le sembrava di averlo addirittura sognato!

Io invece tra liti e urla pieno di:
“Ma mangia ancora un po’”
“Manca la torta e il baccalà” 
“Ma così non si fa! Che schifo!”
Io sono stata in una cucina piccola dall’odore nauseabondo
della cattiva condivisione,
sono stata nelle buste piene di soldi sporchi come le coscienze dei partecipanti,
sono stata tra le righe di quelle dediche finte e ricopiate,
sono stata tra invidie mai ammesse.

La carta da giornale ha partecipato anche ad un’altra cena
dove non c’era tanto cibo
ma mi ha raccontato che era come se pulsasse un cuore al tavolo
come se il legno fosse diventato un componente,
pure quella non era gente
la pizza surgelata più buona mai mangiata
la pizza surgelata più buona e non eccessiva;
surgelata sinonimo di accontentarsi
buona sinonimo di – non serve chissà che cosa –
mai mangiata sinonimo di condivisione.
A quelle persone sentivi il cuore nelle parole che pronunciavano,
sentivi l’amore anche se mi ha raccontato che l’albero non c’era.
Probabilmente erano loro
delle radici li legavano,
le foglie li nutrivano
e i loro abitanti li azionavano.

Non voglio più fare a gara con le altre
a me non stava tanto simpatica la carta di giornale
siccome portava in grembo solo una cornice rossa,
il mio bambino l’avrebbe scaraventata contro il muro di certo
eppure ella è la meno spezzata
– Feliz Navidad –
anche se l’ultima tappa, all’ultima festa
– Feliz Navidad –
l’hanno tagliata con un coltello affilato
– Feliz Navidad –
facendole dimenticare tutte le gioie che lei ha donato.
– Prospero año y felicidad –

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