Che la coscienza civile possa trovare finalmente la via per esprimersi è il sogno che hanno tutti coloro per i quali l’esistente, pur con le sue crude e inaccettabili manifestazioni, non è un destino ma un progetto e un’invenzione. Chiunque abbia un figlio o una figlia di qualsiasi età che si appresta ad incontrare la vita con la mediazione della scuola, è necessario che presti una particolare attenzione ai contenuti e ai metodi previsti dalle Indicazioni ministeriali provenienti dal Ministero della cosiddetta istruzione e del cosiddetto merito che oggi sciaguratamente governa in Italia. Se si vuole che le giovani generazioni abbiano un futuro fatto di civiltà, di vivibilità e di apertura verso gli altri e le relazioni, e non di chiusura, di pregiudizi verso gli altri, di supponenza di superiorità, di sovranismo ed ignoranza del pensiero scientifico e delle sue evoluzioni, è urgente prendere posizione in maniera radicale contro le previsioni con cui a livello ministeriale si intende orientare e organizzare l’attività scolastica e i percorsi di apprendimento. Affermare la superiorità del cosiddetto Occidente, sostenendo addirittura che solo l’Occidente possiede un’idea di storia, o proporre come fondamento degli orientamenti morali e culturali il libro Cuore, o ancora sostenere la direttività e l’umiliazione come vie per la metodologia dell’insegnamento, vuol dire semplicemente non tenere conto di quello che sappiamo su come gli esseri umani apprendono e creare orientamenti personali e valoriali che renderanno particolarmente difficile la vita delle nuove generazioni in un contesto che è già planetario e non deve ancora diventarlo. Così come risulta particolarmente grave negare il valore dell’apprendimento mediante le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale, in quanto questa scelta si configura come un provvedimento che avesse il proposito di vietare la scrittura nel momento in cui è stata inventata, sostenendo l’esclusiva della cultura orale. Il Ministro Valditara, dopo aver concorso a distruggere la ricerca e l’Università come consulente dell’allora Ministra Gelmini, sta facendo la stessa cosa con la scuola. Questo numero di Passion&Linguaggi vuole essere un urlo contro un progetto di regressione della civiltà e dell’estetica delle relazioni nel campo dell’educazione e della crescita delle nuove generazioni.
L’auspicio è che si alzi un urlo
