La scenetta quotidiana

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“Sei bella così”,
me lo dicevi sempre
mentre stavo accovacciata dinnanzi lo specchio
a picchiettarmi il fondotinta sul viso,
a definirmi le labbra con la matita
e poi col rossetto,
a darmi luce con l’illuminante e il blush.

“Sei bella così”,
me lo dicevi mentre scavavo nell’armadio
per trovare il vestito più scomodo ma alla moda, 
da indossare
che a me non piaceva nemmeno
però sentivo di doverlo fare.

“Sei bella così”, 
me lo ripetevi se sentivi che fosse necessario
soprattutto alla sera, mentre mi struccavo
e uscivo dal mio nascondiglio.

Finalmente un respiro per la mia pelle,
finalmente era visibile
e i miei occhi, ogni notte
verso le undici
prendevano a lacrimare, a bruciare 
e non la volevano finire più.

“Sei bella così” mi dicevi
“Non per gli altri” 
Ti rispondevo io, impaurita, irrequieta,
battendo i piedi a terra;
“Vorrei che ti vedessi con i miei occhi”
mio dolce tesoro
il mondo non possiede la tua prospettiva
gli altri mi calpestano le dita,
i sogni, i successi
persino il sorriso.

Mio dolce tesoro,
quegli strati di correttore
mi servono per ricevere amore dalle persone;
tesoro ascoltami
amo i tuoi occhi e ciò che riescono a vedere
ma io non ci posso credere
che anche gli esseri viventi
potrebbero accettarmi con i miei sbagli,
con le imperfezioni.

Tesoro, tu puoi vedermi anche nuda, al naturale,
priva di qualsiasi veste
ma pensaci un attimo
appena usciamo di casa chi non si traveste?

Puoi andare alle feste, per strada
al supermercato, in palestra
e chi non possiede una lastra di vetro 
ben pitturata, disegnata
davanti a sé? 

Chi la lascia trasparente
chi è sé stesso in mezzo alla gente?
Capisci tesoro
che ogni giorno è carnevale
che ogni giorno ci si deve far truccare
e che ogni giorno sbagliare
significa fallire;
fallire in un mondo di falliti
che hanno fatto fallire il mondo
sfruttandone le risorse.

Eppure se fallisci
vieni considerato un fallito
e nessuno parla con i falliti
e le persone scappano dai falliti
altrimenti sembrerebbero falliti anche loro
e dunque, dunque sai come si fa?

Si tiene per sé l’acqua salata 
che possediamo dentro
e che sentiamo il bisogno di buttare fuori
poi si pittura la lastra di vetro,
io faccio così;
fondotinta, poi correttore
correggo le prove del mio fallimento
e poi delineo le mie perfezioni col contouring 
e illumino i miei successi col correttore
e censuro i fallimenti con lo spray fissante.

In cambio ho solo caramelle
che qualche volta però sono avvelenate
e dunque sento le risate delle persone
“E ci credevi pure?”
-maleducate- penso
il tuo amore invece non ha proprio prezzo

“Sei bella così” mi dici ancora
ed io ti guardo e mi perdo,
mi perdo nei tuoi occhi
e mi chiedo come tu possa alzare le spalle 
quando il mondo ti chiede d’esser diverso,
mi perdo nei tuoi occhi 
e mi chiedo quanto tu possa essere bello.

“Sei bella anche così”
me lo ripeti tutti i giorni 
ed io mi chiedo anche,
chi non ha qualcuno che glielo dice come fa?

Oggi sei arrivato da me
m’hai guardato, m’hai poggiato un bacio
delicato delicato
sulle labbra
e poi mi hai detto:
“Giochiamo a travestirci?”
ed io t’ho risposto
“Certo, da cosa?”,
m’hai scrutato l’anima e poi m’hai detto:
“Da noi stessi”.

In quell’esatto momento, 
ho lasciato uscire tutta l’acqua salata 
che tenevo chiusa dentro di me
rischiando d’affogare
senza saperlo, tu tesoro, m’hai insegnato a nuotare.

~Biancaneve

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