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Gianpaolo Carbonetto

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Gianpaolo Carbonetto è giornalista e responsabile di programmi culturali e di formazione, studioso dei fenomeni più rilevanti della cultura e della democrazia.

Il diritto alla sconfitta

L’unica cosa imprescindibile per poter giocare sono le regole. Poi ci si può aggiungere un tavoliere, fisso o mobile, per riprodurre, almeno...

La sregolatezza delle regole

In Aspettando Godot Samuel Becket fa dire a Estragone: «Si nasce tutti pazzi. Alcuni lo restano». A prima vista può apparire un...

L’equivoco tra sacro e profano

Papa Francesco riesce sempre a stupire per la capacità di esprimere con disarmante chiarezza concetti che molti sentono istintivamente come giusti, ma...

Protesta, anima della pace e del progresso

In molti vocabolari le parole “guerra” e “conflitto” sono considerati sinonimi. Ma così non è perché, in realtà, la guerra è il...

Umiliazione, strumento di potere

Quando si sente qualcuno, specie se in posizione di rilievo, affermare una sciocchezza sesquipedale è buona regola non seguire l’istinto di riderci...

Un rapporto illusorio e molto pericoloso

Con il tramonto delle ideologie e il predominio dei cosiddetti leader, il simbolo finisce per confondersi con il corpo del capo e...

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Il gioco e la nascita dei mondi intermedi

Sono tornato al Kunsthistorisches Museum di Vienna e ho rivisto Giochi di bambini (1560) di Bruegel il Vecchio. In esso si possono...

I giochi che giochiamo, i giochi che ci giocano, la fine dei giochi

«L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare», scrisse il premio Nobel per la letteratura George Bernard...

La fine dei giochi

A: Fino a quando sono riuscito ad oscillare tra la sospensione dell’incredulità e la tensione alla verifica mi sono mosso, seppur con...

Il diritto alla sconfitta

L’unica cosa imprescindibile per poter giocare sono le regole. Poi ci si può aggiungere un tavoliere, fisso o mobile, per riprodurre, almeno...

La vita è un gioco

Ancora pochi minuti e le uova sarebbero state cotte a puntino. Con un sorriso più che soddisfatto, Irene infilò appena la spatola...